venerdì 1 luglio 2011

Yemen.

Ancora notizie di paesi con gravi crisi ecologiche e sociali. Questa volta è lo Yemen che da anni è un luogo abbastanza turbolento, ma che sembra aver raggiunto una nuova frontiera nella crisi. Anche in questo caso il petrolio che ha superato il picco locale all'inizio di questo decennio, sembra giocare un ruolo importante, per quanto la produzione locale non fosse molto rilevante: il picco ha segnato una produzione massima di poco più di 400.000 barili al giorno. Il secondo fattore chiamato in causa sarebbe la crescente scarsità di acqua. Il paese è arido, ha pochi fiumi e per l'agricoltura si fa uso di acquiferi fossili. Quello che ancora sfugge alle analisi è che petrolio e acquiferi fossili sarebbero certamente esauriti in quanto risorse non-rinnovabili, ma quello che ha determinato la rapidità dell'esaurimento è il fatto che sulla disponibilità di tali risorse, invece di far crescere il benessere, si è lasciata crescere la popolazione che si è moltiplicata per quattro in 60 anni.


Quando sento dire che l'uomo è diverso dagli altri animali concordo sempre. L'uomo è diverso: è l'unico a camminare su due gambe. Per il resto cade nelle stesse trappole di tutti gli altri. E a volte lo fa perfino con maggiore entusiasmo.

2 commenti:

  1. O a volte se le costruisce da solo ........

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  2. E intanto i nostri mass media continuano a gabellare per fame di democrazia quella che è solo fame (e sete).
    Al 2007 lo Yemen aveva ancora un tasso di natalità di 6,5 figli a donna... il potere di Saleh sarà anche poca cosa davanti a questo suicidio collettivo, ma io non posso fare a meno di chiedermi come fa una volpone vecchio e senza scrupoli come quello a non accorgersi del disastro che incombeva anche su di lui e su questo potere.

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