lunedì 22 novembre 2010

Il Papa e il preservativo: risponde Pannella.

Pubblico integralmente l'intervento di Marco Pannella sulla presunta svolta vaticana in merito all'uso dei profilattici. Sono in totale accordo con il vecchio leone di via Torre Argentina!


Qui si trova il profilo di Pannella su facebook dove ho preso il testo.



Sono ossessionati dal sesso e lo vedono in modo demoniaco. Pensano alle prostitute, invece di pensare all’Africa, ai tanti mariti e mogli cui hanno imposto la castità”.

Quella di Papa Benedetto XVI sulla contraccezione non è una “svolta”, secondo i Radicali, ma tutt’al più una “svista”. “L’apertura fatta dal Papa al preservativo? Si tratta di una distrazione, una piccola topica che è sfuggita al Papa”, ha detto Marco Pannella, leader storico dei Radicali, ai microfoni di Radio Radicale. “Non è un caso che Ratzinger abbia detto: ‘Ma certo, se c’è la prostituta…’. Per quel mondo, d’altronde, se si tratta di sesso si finisce subito a parlare di prostituzione, non di amore. Perché loro sono ossessionati dal sesso e lo vedono come demoniaco, come sporco”. Poi Pannella spiega: “Rocco Buttiglione ha specificato che ‘fa parte della dottrina della Chiesa la considerazione tra male minore e male maggiore. Quindi, nel momento in cui c’è il male della prostituzione, la cosa più grave sarebbe quella di diffondere ulteriormente l’Hiv’. Questa precisazione è molto opportuna. Ma è anche un po’ urgente e tardiva. Il Papa, e Buttiglione, se ne sono accorti tardi. Loro infatti hanno taciuto in modo blasfemo del rapporto male minore-male maggiore, quando in intere zone del mondo hanno raccontato che la castità era l’unica alternativa all’Aids, che non si poteva usare il preservativo, che occorreva unirsi sessualmente e procreare come bestie…”.“Il grande nemico di questa concezione è il concepire responsabilmente e con amore”, continua l’esponente radicale: “Vorrei dirlo al Papa e a tutti quanti: ma vi siete resi conto che voi vi siete occupati di divorzio e di aborto quando vi abbiamo costretto noi? Quando abbiamo iniziato noi a lottare contro il flagello dell’aborto di clandestino, di massa e clericale, a questo punto avete reagito. Ma prima non bisognava parlarne, era vietato. Allora dico che questo è lo scontro, ed è lo scontro della religiosità contro una scelta feticistica e simoniaca alleate. Il feticismo è quello di tutelare non la persona – il padre e la madre, le persone che si amano – ma tutelare l’embrione e lo zigote dalla possibilità di un intervento. Questa del Papa non è una svolta, è una topica, una debolezza. Subito tutti dovrebbero pensare all’Africa, alla moglie e al marito di lì, altro che alle prostitute…”. Infine conclude con una frecciatina sul tasso di laicità dei finiani: “Sulla linea Casini-Fini-etc., ha ragione un altro democristiano, Calogero Mannino, che per primo ha detto che quella di Casini-Fini è un’operazione, e lo ha detto da democristiano, ‘neo-clericale’. Ed è vero. Non a caso Casini ha preso la parola contro Roberto Saviano soltanto perché ha fatto parlare Mina Welby”.

1 commento:

  1. Pienamente d'accordo!
    Del resto, (purtroppo) mi sembra altamente improbabile che dal Pontificato più conservatore (per non dire reazionario) dai tempi (perlomeno) del "beato" Pio IX, possano giungere svolte "progressiste" o autenticamente riformatrici; intanto, la 'bomba demografica' si fa sempre più concreta...

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